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Chi è l'agente letterario?

  • Immagine del redattore: ramona.dibella
    ramona.dibella
  • 25 ott
  • Tempo di lettura: 6 min

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente hai già scritto almeno metà romanzo e sogni di vedere il tuo nome in libreria. E probabilmente ti sei anche imbattuto/a in questa figura misteriosa che sembra essere ovunque nel mondo dell'editoria ma che resta un bell'enigma per tanti aspiranti scrittori. Partiamo quindi dalle basi. Chi è l'agente letterario?

 

Una risorsa fondamentale

 

L'agente letterario rappresenta gli autori davanti alle case editrici. Pensa a una discoteca molto esclusiva (la casa editrice), con un buttafuori piuttosto severo (l'editor sommerso da 500 manoscritti al mese). L'agente è quell’amico che conosce il buttafuori, sa quando è il momento giusto per presentarsi, e soprattutto sa che quella sera stanno cercando esattamente il tuo tipo di talento.

Ma non è solo questo. L'agente seleziona con cura chi rappresentare, perché il suo guadagno dipende dal tuo successo. Ed è proprio qui che sta la bellezza del sistema.

 

Cosa fa davvero (oltre a leggere manoscritti)

 

Di solito, la prima immagine che viene in mente quando si pensa a un agente letterario è di qualcuno che legge tutto il giorno sorseggiando caffè in eleganti uffici milanesi o newyorkesi. La realtà però è un po’ più complessa, ma anche molto più interessante.

Prima di tutto, sì, passa ore a leggere manoscritti. Ma non si limita solo a quello, il suo compito infatti è di valutarli con occhio commerciale: quel thriller psicologico che hai scritto è geniale? Perfetto. Ma c'è mercato? Quale casa editrice potrebbe scommetterci? È il momento giusto per questo tipo di storia? Sono tutte domande che si pone mentre legge.

Poi c'è il ruolo di negoziatore. Quando arriva l'interesse da parte di un editore, le cose si fanno serie. Negozia le condizioni del contratto, discute i diritti di traduzione, quelli cinematografici, digitali, gli audiolibri. È come avere un avvocato specializzato che sa esattamente cosa chiedere e quando. Tu ti concentri sulla scrittura, il resto lo fa lui.

C'è anche un aspetto spesso sottovalutato: molti fanno un vero lavoro editoriale sui manoscritti prima ancora di mandarli in giro. Ti danno feedback onesti tipo “Il tuo protagonista è troppo passivo nei primi tre capitoli” o “il subplot romantico non funziona" o ancora "questo colpo di scena si vede arrivare da un chilometro". Sono osservazioni che trasformano un buon manoscritto in qualcosa di pronto per essere venduto.

E poi c'è la visione d'insieme. Non ragiona sul singolo libro, ma sulla tua carriera a lungo termine. Dopo il thriller ha senso scrivere un romanzo storico o consolidare il “brand” con un altro thriller? Meglio puntare su una trilogia o mantenere storie standalone? Sono decisioni strategiche che fanno la differenza tra una meteora e una carriera solida.

 

Il segreto della percentuale magica

 

Ecco la parte che tutti vogliono sapere: quanto costa?

L'agente letterario lavora a percentuale. Questo significa che se non vendi, lui non guadagna. Zero vendite uguale zero euro in tasca.

È un sistema che funziona proprio perché allinea gli interessi. Vuole che tu abbia successo perché il suo guadagno dipende dal tuo. Se vendi tanto, guadagna. Se conquisti il mercato tedesco, ci guadagna. Se la tua saga diventa una serie Netflix, ci guadagna parecchio. È una vera partnership, non un servizio a pagamento.

 

Quando ti serve davvero

 

Ora che sai chi è l'agente letterario, la domanda vera è: ti serve? Dipende molto da cosa scrivi e da dove vuoi arrivare.

Se ti occupi di narrativa commerciale o letteraria (thriller, romance, fantasy, narrativa mainstream) averne uno è quasi indispensabile, specialmente se punti ai grandi editori. A quel punto buona fortuna a farti leggere da solo. Molti colossi non accettano nemmeno manoscritti che non arrivano tramite intermediari professionali.

E se sogni il mercato internazionale? Che so, Germania, Francia, Stati Uniti? Beh, senza qualcuno con una rete di contatti a livello globale è praticamente impossibile gestire questi diritti. Non puoi chiamare una casa editrice tedesca e dire: «Ehi, ho scritto un bel romanzo, vi interessa?». Serve chi parla la loro lingua, letteralmente e metaforicamente.

C'è poi l'aspetto pratico: se l'idea di negoziare clausole contrattuali ti fa venire l'orticaria, se la burocrazia non è il tuo forte, vale ogni centesimo della percentuale. Contratti, clausole, diritti secondari, pagamenti... è un mondo a parte che richiede competenze specifiche.

 

Come trovare il tuo alleato perfetto

 

Cercare un agente è un po’ come cercare casa: ci vuole tempo, pazienza e un’idea chiara di cosa vuoi. Il primo passo è fare i compiti. Vai in libreria e prendi i libri simili al tuo. Guarda nei ringraziamenti: spesso gli autori citano chi li rappresenta. Cerca online, molte agenzie hanno siti web con la lista degli autori e i loro successi.

Poi studia attentamente la loro lista. Un’agenzia specializzata in non-fiction non è il posto giusto per il tuo urban fantasy. Cerca chi lavora nel tuo genere e lo fa con successo. Se vedi che ha piazzato tre thriller psicologici nell’ultimo anno e tu hai scritto proprio un thriller psicologico, ecco il tuo target.

Quando contatti un’agenzia, personalizza sempre l'approccio. Se parti con “Gentile agente, allego manoscritto” è molto probabile che tu finisca nel cestino digitale. Scrivi perché hai scelto proprio loro, quali autori della loro scuderia ammiri, perché il tuo libro si inserisce perfettamente nel loro catalogo. Dimostra di aver fatto ricerca, di non aver sparato nel mucchio.

Prepara un progetto professionale: una sinossi completa (non il riassunto capitolo per capitolo, ma una vera sinossi che racconta la storia), una biografia che spiega chi sei e perché sei la persona giusta per scrivere questo libro, e allega le prime 30-50 pagine del manoscritto. Tutto dev'essere perfetto, revisionato, professionale. È il tuo biglietto da visita.

E poi aspettati il silenzio. Se dopo tre mesi non hai ricevuto risposta, probabilmente la risposta è no. Sono letteralmente sommersi di manoscritti. Non prenderla sul personale. Vai avanti, cerca altri, continua a proporre il tuo lavoro.

 

I segnali d’allarme da tenere d'occhio

 

Attenzione, perché non tutti quelli che si definiscono agenti lo sono davvero. Ci sono alcune red flag da tenere d’occhio. Se qualcuno ti chiede soldi per leggere il manoscritto, scappa. Mai, in nessun caso, ti dovrebbero chiedere denaro anticipato per valutare il tuo lavoro.

Lo stesso vale per chi non ha mai venduto nulla a nessun editore serio. Se qualcuno ti promette pubblicazione garantita, diffida: nessuno può prometterlo, mai. E se non ha un sito web professionale o referenze verificabili, probabilmente non è un professionista serio.

Un vero agente letterario guadagna solo quando tu guadagni. È il principio base del mestiere. Qualsiasi richiesta di denaro anticipato dovrebbe farti girare i tacchi.

 

La verità scomoda ma necessaria

 

Trovare un agente è difficile. Molto difficile. Probabilmente più difficile che trovare un editore direttamente, e questo può sembrare paradossale. Il motivo? Chi ti rappresenta investe tempo e reputazione su di te. Se propone il tuo libro a un editore e fa fiasco, danneggia i suoi rapporti professionali. Ogni volta che manda un manoscritto a un editor, ci mette la faccia.

Per questo sono così selettivi. Non cercano solo bei manoscritti, cercano storie vendibili, autori con cui vogliono lavorare a lungo termine, progetti che credono possano davvero sfondare. È normale ricevere decine di rifiuti prima di trovare quello giusto. Fa parte del processo, e ogni scrittore di successo è passato da lì.

Ma se incontri la persona giusta, quella che crede davvero nel tuo lavoro, hai trovato molto più di un professionista: un partner, un alleato, qualcuno che combatte per te mentre tu fai quello che sai fare meglio, scrivere. È una relazione che può durare un’intera carriera e che va ben oltre il semplice aspetto commerciale.

 

Conclusione: ne vale la pena?

 

Quindi, chi è l'agente letterario? È quella figura che può trasformare un manoscritto in un libro, un libro in una carriera, e una carriera in qualcosa di sostenibile nel tempo. Non è un mago (anche se a volte lo ricorda), non è indispensabile per tutti (la piccola editoria è ancora accessibile direttamente), ma se vuoi fare dello scrivere qualcosa di più di un hobby, è probabilmente la figura più importante che incontrerai.

Trovare quello giusto richiede tempo, ricerca, e spesso un bel po’ di rifiuti. Ma quando scatta la scintilla, quando trovi qualcuno che capisce il tuo lavoro e ci crede quanto te, capisci davvero il valore di questa figura. È la persona che prende il telefono alle undici di sera perché ha appena finito di leggere il tuo manoscritto e deve assolutamente dirti che è fantastico. E quella telefonata, fidati, vale ogni singolo rifiuto che hai ricevuto prima.

 






Ramona Di Bella

Ramona Di Bella

Mi occupo di narrativa e saggistica per case editrici come La nave di Teseo, Solferino, Mondadori, Edizioni EL e Carocci, ma anche della traduzione e della revisione delle guide Lonely Planet.

Negli anni ho avuto modo di seguire progetti diversi, dalla narrativa contemporanea ai saggi più tecnici, fino all’editoria di viaggio. Prima di intraprendere la libera professione, ho lavorato a lungo in Minerva Medica.

Lavoro con case editrici, autori e professionisti, affiancandoli in ogni fase del percorso editoriale.

 
 
 

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